L’hotel era un tipico hotel, di quelli che si vedono nei documentari sul disagio sociale nelle periferie di Milano.
Caseggiato basso, al massimo due piani, colore giallo e tetto rossiccio, verdi le porte e speri reggano il peso della maniglia.
Nel cortile diverse macchine erano parcheggiate in ordine.
Un tipo sovrappeso e tutto sudato stava scaricando una valigia faraonica, scocciata con nastro adesivo marrone.